giovedì 6 dicembre 2012

IDENTITÀ.



Chi siamo?
Il corpo o i nostri pensieri?
Insieme all'idea del principio e di Dio, ciò che siamo è una delle grandi domande.
Ognuno sente il bisogno di definire la propria identità, di riconoscersi in qualcosa. Siamo abituati ad etichettare ogni cosa con un nome, definendola.
Cartesio tentò di dare una risposta a questo quesito, ritrovandosi smarrito ed insicuro alla fine dei suoi studi. Aveva bisogno di risposte più concrete, di certezze (come tutti, almeno una volta nella vita).
Partendo dal fatto che esistiamo, in quanto siamo in grado di pensare, di dubitare di ogni cosa, che cosa siamo?
Di certo abbiamo sempre creduto di essere Uomo, che si contraddistingue fin dall'antichità come “essere ragionevole”, che però dovrebbe essere a sua volta spiegato e certo. Quindi probabilmente siamo fatti da un corpo, ovvero una macchina predefinita ma inconsapevole, indipendente da noi. Cartesio esclude quindi la sua natura corporea, e prova ad analizzare l'anima, immaginata come vento o fiamma, un'aria sottilissima, che dà vita alla macchina. L'anima è inevitabilmente legata a tutte le sensazioni che vengono però percepite dal corpo, e che quindi non possono essere propriamente nostre, in quando l'idea di essere corpo è stata scartata. Anche perché le sensazioni sono ingannevoli dato che alcune di esse le percepiamo anche durante il sonno e al risveglio non riconosciamo di averle sentite.
L'unica cosa nella quale ci si può riconoscere è il pensare, ed è ciò che da vita ad ogni cosa. Cos'è una cosa che pensa? A questo punto possiamo dire che una cosa pensante è ciò che è in grado di dubitare, concepire, affermare, negare, volere o non volere, sentire.. ed è ciò che facciamo noi.

Quello che intendiamo noi per realtà, ovvero tutto quello che ci circonda, non è certo.
Tutto quello che sta al di fuori di noi, del nostro pensiero, può non esistere, dato che quando smetto di pensare ad una cosa, questa non esiste più per me. Allo stesso modo non posso essere certo dell'esistenza di altre persone dato che non sono me, non sono il mio pensiero.
L'unica cosa certa quindi è che esisto, e che esiste tutto ciò che penso.
Al giorno d'oggi, in cui tutti i valori sono in crisi, niente è più certo, almeno essere sicuri di esistere è una risposta in più rispetto a tante domande..

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